Dalla Jagst all'Atlantico.
Nel 1954 Walter Bosch apre una falegnameria, specializzata tipicamente in mobili e finestre. Nove anni dopo, il focus si sposta verso il settore finanziario. Per decenni, l'azienda si occupa soprattutto dell'arredamento completo e delle finiture di interni per le banche. Walter Bosch cresce insieme agli istituti di credito e HOMAG. Ma poi arrivò la crisi delle banche, e con essa la specializzazione in arredi per hotel e soluzioni di arredo. Norbert Bosch rileva la gestione nel 2002. Oggi, come secondo ramo di attività, l'azienda della Media Franconia produce anche componenti personalizzati: per l'industria dei mobili, nonché per altre aziende nel settore della produzione artigianale di mobili. Le consegne avvengono dal Mar Baltico fino a Milano, da Zurigo fino al confine polacco. E, cosa che li rende particolarmente orgogliosi: "Abbiamo consegnato addirittura negli USA", dichiara Johannes Käser, responsabile nelle operazioni preliminari di produzione. Al momento Norbert Bosch ha 30 dipendenti, di cui 25 nella produzione all'avanguardia. Con un parco macchine che non è sicuramente tipico di un'azienda artigianale, ma che per Norbert Bosch è indispensabile. Infine, vorrebbe sempre produrre tutto da sé, per poter garantire costantemente il livello di qualità solito, e quindi soddisfare ogni cliente. È logico che a Rühlingstetten vengano levigate persino le proprie lame, nel fine settimana, sull'apposita macchina CNC.
Tutto iniziò dal bordo.
Nel 1964 la bordatrice numero 6 di HOMAG pone le basi del successo futuro. "Alla fiera di Hannover mio padre acquistò una delle prime bordatrici presentate dal Sig. Hornberger. All'epoca tutti pensavano che fosse matto", sorride Norbert Bosch. 56 anni dopo, la produzione è fatta esclusivamente da macchine HOMAG. Dalla sezionatrice al CNC, fino al bordo. Il cuore: una KFL 610 ProfiLine (oggi EDGETEQ S-800) con ritorno robotizzato. Alla domanda se la macchina non sia forse un po' troppo grande per un utilizzo da falegname, Norbert Bosch risponde così: "Sì, sono un vero appassionato di tecnologia... È proprio così!".
Da una partnership è nata un'amicizia.
Ma per il mastro falegname non conta solo la tecnologia che si trova nelle macchine. Il servizio offerto è al primo posto. Non da ultimo, dopo anni di contatti a livello personale e grazie alla vicinanza geografica a Schopfloch, dal rapporto d'affari è nato qualcosa di più forte: "Ormai è più una partnership. Si è sviluppata una vera e propria amicizia", aggiunge Bosch.
L'artigianato sta cambiando.
Nel 2010 Norbert Bosch decide di produrre in digitale. "Non dev'essere male portare qualche novità. Ad esempio, il ServiceBoard è favoloso. Io penso che l'intero sistema debba sempre crescere e svilupparsi, altrimenti neanche l'azienda può crescere". Nel concreto, ciò ha portato all'introduzione del sistema di controllo della produzione ControllerMES di HOMAG. L'obiettivo: portare la produzione, comunque già moderna, a un nuovo livello anche in fatto di capacità e qualità, senza dover lavorare di più. Perché: "OK la digitalizzazione, ma il lavoratore non deve rimanere per strada. Noi non vogliamo sostituire nessuno. Se la macchina può fare qualcosa meglio, il nostro personale ha più tempo per cose che una macchina invece non può fare". Ma il crescente collegamento in rete non presenta solo un aspetto economico. Norbert Bosch punta a far appassionare i giovani alla produzione artigianale di mobili attraverso temi digitali. Infatti, la preponderante carenza di forza lavoro specializzata non risparmia neanche l'azienda della Media Franconia.
La prossima generazione.
Il mastro falegname ha fatto molto, ma vuol fare ancora di più: "Fermarsi significa rimanere indietro, e noi guardiamo sempre avanti. I prossimi progetti che intendiamo realizzare insieme a HOMAG sono già nel cassetto". Ciò fa piacere ovviamente anche al figlio di Norbert Bosch, Patrick. In qualità di "fresco" mastro falegname, lavora nell'azienda di famiglia e un giorno si troverà a portare avanti ciò che suo nonno ha iniziato.